Prima di tutto come doveroso che sia in momenti del genere il cordoglio, il cordoglio di tutti perché abbiamo delle persone che sono rimaste vittime di un evento catastrofico, dei marchigiani che sono deceduti.

A loro va il nostro pensiero, non ho percepito negli interventi di tutti un cordoglio adeguato, forse perché era implicito nel loro intervento, ma Io credo che in casi come questo sia giusto esplicitarlo.

Forse ci si fa prendere troppo spesso dalla tentazione della retorica, dalla tentazione della semplificazione, della strumentalizzazione. Queste sono tentazioni che sono comprensibili per chi fa politica, certo, ma io credo che debbano essere tenute a freno, specie in momenti del genere. E se quei nomi, i nomi delle vittime cadute possono essere enunciati in quest’Aula, io credo che debbano essere legati solamente al cordoglio e non a completare un’argomentazione politica come io ho sentito fare.

Usare quei nomi per completare un’argomentazione politica, Consigliera, Io credo che sia raccapricciante, me lo lasci dire con lei io collaboro in maniera sicuramente produttiva, ma questa volta non posso esimermi da dire che il suo intervento su quel punto è davvero riprovevole.

Io ad un colpo d’occhio e immagino con me la stragrande maggioranza della comunità vedo una unità di intenti davanti a questa emergenza.

Vedo cioè lo stare uniti da parte delle istituzioni a tutti i livelli, al di là del colore politico e insieme alle istituzioni vedo i soccorritori, i corpi che sono intervenuti, vedo i tanti, tantissimi volontari che si sono uniti.

Se vedo questa unità da una parte però, noto che alcuni soggetti politici tendono a disunirsi, io credo che non sia opportuno disunirsi rispetto a questo movimento che invece si è stretto intorno a un dolore della Comunità, verso questo movimento unitario che vedo che tenta di dare delle risposte alle persone.

Se ci disuniamo da questo movimento principale, io credo che andiamo a collocarci politicamente su un’area oscura, un’area abbastanza incomprensibile, un’area che rischia di essere sleale non solo nei confronti dell’avversario politico, ma nei confronti anche della comunità intera, perché davanti a una situazione catastrofica, emergenziale, tragica come questa, la politica dovrebbe in qualche modo unirsi e non già sfruttare la situazione per propri fini, a quel punto tu finisci per compiere un atto di slealtà nei confronti della Comunità.

Perché io dico questo, perché io ho notato negli interventi di qualcuno un confondere artatamente i piani del discorso. Il piano tecnico con il piano politico. Alcuni hanno tentato di confondere questi piani che invece devono essere ad una lucida analisi, tenuti in qualche modo distanti.

Il sistema dell’emergenza è un sistema tecnico, è un sistema che ha delle procedure tecniche che oltretutto questo governo regionale si è trovato già istituite, erano già state stabilite in precedenza,

A queste argomentazioni tecniche, ovviamente, spetterà il giudizio della autorità competenti. C’è una commissione di indagine che è stata giustamente istituita dal Presidente Acquaroli, che sarà una Commissione a tutela di tutti i tecnici. E sarà una commissione che produrrà un lavoro dal quale magari usciranno le linee guida come migliorare quel sistema dell’emergenza.

Io credo che le persone che ci ascoltano in questo momento non abbiano molto interesse da un organo politico ascoltare una dialettica intorno agli elementi tecnici e non credo che abbia alcun interesse a capire se un giaccone è stato indossato o no o se qualcuno ha cenato a casa o al ristorante.

Io credo che le persone che ci stanno ascoltando vogliono sentirsi altro, hanno bisogno di sentirsi altro e hanno bisogno di sentire un pò di verità sui numeri in mezzo a tanta confusione e hanno bisogno di capire che cosa le istituzioni stanno facendo per aiutarli in questo momento.

La verità sui numeri non sono io a dirla, sono gli uffici che producono questi calcoli e che sono stati citati già e io mi devo tornare però a citarli evidentemente in base a quello che è la prosecuzione del dialogo in Aula e quindi è evidente che sul dissesto idrogeologico dal 2016 al 2020 sono stati impegnati 98.000.000, mentre dal 2021 al 2022 106.000.000 ed è altrettanto evidente che per la manutenzione dei fiumi tra 2016 e 2020 sono stati impegnati 5.700.000, e dal 2021 al 2022 ben 6.400.000 più quelli che sono andati tramite assestamento.

Lascio le conclusioni, ovviamente a coloro i quali ascoltano questi numeri, che sono i numeri prodotti dagli uffici della Regione che non sono l’opinione politica di nessuno.

Che cosa, cari concittadini, le Istituzioni stanno facendo, ci sono dei soggetti attuatori che sono stati già indicati. Che cosa la regione per le sue competenze sta facendo in questi in queste ore, in questi giorni, il sostegno alle imprese, vero!

6.000.000 € di prestito ponte in attesa di contributi nazionali con due anni di preammortamento per un massimo di 150.000 € ad azienda, per sostenere le tante aziende colpite, i 20.000 € che verranno messi in moto per ogni impresa, per il sostegno ai primi interventi da farsi e poi il sostegno sulle famiglie.

Ma signori miei il sostegno alle famiglie passa anche per il sostegno alle imprese, le imprese sono fatte da famiglie, io credo che la cosa più importante per quelle comunità colpite sia la certezza che quegli insediamenti produttivi non abbandonino quei luoghi, quello provocherebbe sì delle forti conseguenze per gli abitanti della zona e quelle imprese resteranno, se le istituzioni saranno in grado di aiutarle.

Sostegno alle famiglie 5.000 € per i primi interventi, la sospensione degli obblighi fiscali e degli ammortamenti dei mutui, l’attivazione degli ammortizzatori sociali e poi gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei fiumi come ricordato prima, i 22.000.000 in totale da qui ai prossimi due anni, che rappresentano la cifra più alta che mai la Regione abbia impiegato per questi scopi.

Chiudo dicendo che in un momento del genere, lo ribadisco, serve una unità di intenti, anche perché la gittata del potenziale della regione è giocoforza limitata, stando alle scarse risorse, e quindi è evidente che tutte le forze politiche, al di là delle divisioni debbano in qualche modo lavorare a livello di Governo centrale per portare sui territori ciò di cui abbiamo necessità.

Le speculazioni ulteriori che ho sentite e sono speculazioni forse fuori luogo, alle quali poi viene voglia di rispondere con altre speculazioni e allora viene voglia di chiedersi perché?

  • E’ stato positivo avvicendare in maniera così confusa le competenze in Italia nel giro di 20 anni tra provincia e regioni, su certi elementi, come quello appunto della manutenzione dei fiumi?
  • Sono state adottate le strategie di transizione da un ente all’altro per questo scopo?
  • E’ stato positivo, smontare le province e lasciare una certa vacatio nell’assolvimento delle competenze in certe materie per alcuni anni?
  • E come è possibile, verrebbe voglia da chiedersi, che tra 2016 e 2017 ci siano davvero zero investimenti per quanto riguarda la manutenzione dei fiumi.
  • E viene voglia da chiedere perché dagli anni 80 si parlava di quelle vasche di espansione. La prima è stata cantierata solamente nell’aprile 2022.
  • E poi viene voglia di chiedersi anche se è stato corretto pienamente lo sviluppo urbanistico nella città di Senigallia.
  • E verrebbe anche voglia di chiedersi se è stato utile prestare il fianco a un ambientalismo spesso ideologizzato per fini elettorali. E’ stato utile?

Viene voglia di farle queste speculazioni sentendo le vostre, ma non le faccio, non le faccio perché siamo davanti a un problema che è davvero più grande di queste argomentazioni.

Allora dico che siamo davanti a problemi globali, se parliamo di catastrofi ambientali, se parliamo di cambiamenti climatici siamo davanti a problemi globali e non sarà possibile trovare soluzioni locali a problemi globali e quindi è necessario che la politica faccia uno sforzo ampio e collettivo per andare incontro a soluzioni condivise che giocoforza dovranno riguardare i livelli più alti delle nostre istituzioni.

Se questo la politica lo farà, allora esprimerà una dignità, dimostrerà la propria dignità, se non lo farà, non dimostrerà la propria dignità né al cospetto della cittadinanza né al cospetto di Dio.

Finanziamento intervetni per il contrasto del dissesto idrogeologico

Totale fondi

Anno Importo
Anno 2016 21.926.200,00 €
Anno 2017 32.651.204,00 €
Anno 2018 2.070.120,00 €
Anno 2019 16.467.189,05 €
Anno 2020 25.837.507,12 €
Anno 2021 32.677.713,97 €
Anno 2022 73.861.413,41 €

Visualizzazione dati a istogrammi

Visualizzazione dati a torta

Finanziamento intervetni per il contrasto del dissesto idrogeologico

Fondi regionali per manutenzione fiumi ordinaria/straoridnaria (Geni civili)

Anno Importo
Anno 2016 0 €
Anno 2017 0 €
Anno 2018 1.000.000,00 €
Anno 2019 1.747.000,00 €
Anno 2020 3.000.000,00 €
Anno 2021 3.700.000,00 €
Anno 2022 2.700.000,00 €

Visualizzazione dati a istogrammi

Visualizzazione dati a torta